Prandelli: "È giusto che il Napoli sogni lo scudetto"
Interviste
7 Marzo 2025 Fonte:
Il Mattino
"Con l'Inter in certi momenti ho visto la perfezione. Ovvero il coraggio di attaccare in maniera costante senza mai consentire nulla"
«Un pronostico? Macché, qui cambia tutto domenica dopo domenica. Ci vorrebbe Nostradamus. Però, se il Napoli ripete l'intensità e la qualità del gioco ammirate con l'Inter, c'è una favorita in questa volata scudetto». L'ex ct della Nazionale, Cesare Prandelli, è lì a casa sua, nel Bresciano. Si prepara al week end che può, a suo avviso, dare altri indizi più precisi su chi potrà vincere questo avvincente campionato.
«Ormai ha bruciato tutti i jolly, nel senso che altri scivoloni non può più permetterseli visto i tanti pareggi fatti dino ad adesso. Se batte l'Atalanta, sarà protagonista nella corsa al primo posto. Se non ci riesce, la strada si fa in salita».
Ha detto che una pizza la gioca su Conte?
«Vero. Dopo sette mesi di campionato scendere in campo contro l'Inter cambiando abito, mostrando il doppio play che fino ad ora non si era visto mai, dominare come ha fatto, significa che Antonio ha il controllo totale della situazione. Può fare quello che gli pare e che tutti rispondono ai suoi comandi».
Anche la risposta dei vari Gilmour, Raspadori, Billing va in questa direzione. «Lo sa perché nessuno si accorge che sono quasi all'esordio? Perché durante la settimana gli allenamenti di Conte sono come delle vere e proprie partite. Tutti sanno perfettamente quello che va fatto. E quindi lo rifanno. Magari non hanno 90 minuti nelle gambe ma sono pronti a dare l'anima per gli altri. Lo spirito di squadra visto l'altra sera al Maradona è unico. Ed è giusto che il Napoli sogni lo scudetto perché Antonio è entrato nell'anima di tutti gli azzurri».
L'Inter in Champions ha mostrato di essere più che viva, però? «Mi sorge il sospetto che durante la pausa delle coppe internazionali, Inzaghi ha fatto un piccolo richiamo della preparazione mettendo in conto di poter frenare sotto il profilo atletico con Juventus e Napoli ma di poter essere pronto per gli ottavi con il Feyenoord. Questo vuol dire, che già domani sera con il Monza si vedrà un altro tipo di partita».
Ma si può davvero scegliere tra Champions e scudetto? «Impossibile. Le grandi squadre non hanno priorità di questo tipo. Lottano sempre, provano a vincere ogni volta e poi tirano le somme a un certo punto della stagione. D'altronde, le rose da 23-25 giocatori servono proprio a questo: ad alternare le risorse, gestire le energie».
Che gara si aspetta tra Napoli e Fiorentina? «Con l'Inter in certi momenti ho visto la perfezione. Ovvero il coraggio di attaccare in maniera costante senza mai consentire nulla, l'elastico di reparto senza una pecca, la qualità nella giocata, un'insolita imprevedibilità nelle giocate. Il Napoli deve ripetersi e non sarà semplice. La vera scommessa è questa».
Perché non è semplice? «I livelli toccati con l'Inter sono stati altissimi. Ripeto: intensità, equilibrio costante, attenzione nelle chiusure preventive, la sinergia tra i reparti. Sono rimasto colpito, se c'è continuità in queste prestazioni, il campionato ha una favorita».
E Palladino? «Ha dovuto rivedere i suoi piani e ha saputo alternare belle prove come quella con l'Inter ad altre deludenti. Ma quando giochi al Maradona, trovi sempre grandi motivazioni».
Ma è davvero più difficile vincere lo scudetto al Napoli che nel resto d'Italia? «Lo è per la pressione costante che c'è addosso a Conte e ai calciatori. È il cuore di Napoli che pulsa in tutti i vicoli, c'è un coinvolgimento emotivo che entra anche nella gestione della vita privata. Ma sono esperienze uniche».
Potrebbe tornare con i viola la formula del doppio play. «Una soluzione che mi ha esaltato con l'Inter. Come il 4-3-3 e come ogni cosa che Conte fa fare ai suoi con dedizione, accortezza, studio dei dettagli. Non si arriva dove è arrivato il Napoli, tenendo conto da dove è partito l'estate scorsa, se non c'è un lavoro minuzioso e quotidiano. Che solo uno come Antonio riesce a fare così rapidamente».
Certo, una volata a quattro per lo scudetto è una rarità? «Stupenda a mio avviso. Una manna per i tifosi che il campionato sia così vivo a due mesi e mezzo dalla sua conclusione. Dire che vincere significa essere come Nostradamus"
Non è che al Napoli manca qualche gol di Lukaku? «Ma scherziamo? È un attaccante tra i più moderni che ci sia: sa fare squadra, è altruista, non è concentrato solo sulla porta, fa reparto, fa salire i centrocampisti. Poi alla fine della stagione ha anche 15 gol. Per me mettere in discussione Lukaku è incredibile».
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C'è sempre la Juventus. Nonostante le polemiche senza fine. «Thiago Motta, zitto zitto, è a ridosso del podio della serie A. Incredibile, ma fino a un certo punto. Dopo l'eliminazione in Coppa Italia pensavo a una caduta a picco e invece c'è stata una grande reazione. Ovviamente, è decisiva la gara con l'Atalanta. Un ko e torna di nuovo fuori dai giochi».
Infine, Gasperini pure è ancora lì. Nonostante abbia già annunciato l'addio. «Gasp è un maestro e una garanzia. Credo che sia adesso per l'Atalanta una possibilità storica, il futuro è oggi. Nessuno deve pensare a quello che succederà in estate».
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