De Laurentiis: "A gennaio tre acquisti"
Interviste
21 Dicembre 2023 Fonte:
Mediaset
"Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro. E poi prendere un centrocampista, forse due"
Aurelio De Laurentiis è un fiume in piena. Dal mercato al primo no alla Superlega di Andrea Agnelli. Ieri invece si è schierato dalla parte di A22 nel giorno che può aver sancito la rivoluzione nel calcio europeo. Il numero uno del Napoli ne ha per tutte, compreso Rudi Garcia: il giudizio nei confronti del tecnico francese è sprezzante. "Che non fosse la scelta giusta me ne sono accorto il giorno che l'ho presentato - ha detto il patron degli azzurri -. Avrei dovuto fare un coup de théatre e dire: ve l'ho presentato, però adesso se ne va. Perché uno che arriva e dice: io non conosco il Napoli, non ho mai visto una partita... Avrei dovuto capire. E invece l'ho preso a ridere. Il fatto è che l'ha ripetuto altre volte. Sarebbe bastato che praticasse lo stesso calcio di Spalletti. Invece ha preteso che mandassi via un preparatore perfetto, per chiamarne uno che... Me l'avevano detto: questo t'imballa i giocatori. Sono dovuto restare a Castel Volturno da mattina a sera. Prima di lui avevo cercato Thiago Motta che non se l'è sentita, ma pure Luis Enrique e Nagelsmann".
In arrivo c'è la finestra trasferimenti di gennaio, e il Napoli non starà fermo: "Farò almeno tre acquisti - ha svelato De Laurentiis al Corriere dello Sport -. Devo rinforzare la difesa con un centrale e con un terzino destro, per avere un rincalzo di Di Lorenzo. E poi prendere un centrocampista, forse due. Elmas vuole giocare sempre, non ha capito che si è titolari anche se non si fanno novanta minuti. E' già venduto. Il rinnovo di Zielinski? Stiamo parlando. Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie". Sull'ex Udinese in particolare, è forte l'interesse di Inter e Juventus per il prossimo giugno.
Impossibile poi non parlare di Superlega: "Ai tempi non mi convinceva, lo dissi ad Andrea Agnelli. Mancava un avvicendamento di merito connesso al valore delle singole squadre. La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l'Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso – dice -. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un'impresa e ha bisogno di fatturati crescenti. Farei subito una Serie E, dove E sta per élite. Sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi. Quattordici posti, poi due gironi di Serie A da venti squadre e il resto tutto dilettantismo che funga da vivaio".
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