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 Il Premio Napoli 2020
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Angela Castorelli
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Prov.: Salerno
Città: Roccapiemonte


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Inserito il - 27/12/2020 : 22:05:42  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
Lo scorso 22 dicembre sono stati proclamati i vincitori della 66esima edizione del Premio Napoli, una prestigiosa rassegna letteraria nata appunto nel 1954 e gestita dalla Fondazione Napoli, presieduta da Domenico Ciruzzi, che guida anche la giuria tecnica chiamata a selezionare le terne finaliste della manifestazione, e che ha sede a Palazzo Reale. Le opere sono state scelte da 1500 "giudici lettori".

Angela Castorelli
Nuovo Utente

Prov.: Salerno
Città: Roccapiemonte


12 Messaggi

Inserito il - 28/12/2020 : 13:33:53  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
A vincere il Premio Napoli 2020 è stata Igiaba Scego, con il romanzo "La linea del tempo" (Bompiani), e con lei, per una volta, hanno vinto gli ultimi. I migranti, le donne, i discriminati per il colore della pelle. "Ho scritto questo libro per il Mediterraneo" ha affermato la vincitrice in un bell'articolo-intervista apparso sul Corriere della Sera del 23 dicembre scorso, a firma di Vincenza Alfano. "Spero-ha ribadito la giovane scrittrice-di vedere nel futuro una letteratura italiana più transculturale e meno bianca". Nel romanzo la scrittrice dà vita a due personaggi indimenticabili, le cui storie si intrecciano a distanza di secoli: Lafanu Brown, pittrice americana stuprata dopo la sconfitta italiana a Dogali come vendetta popolare, e Leila, ricercatrice nel nostro presente. Il problema razziale viene affrontato, con una robusta tessitura di stampo classico, lungo una linea temporale che mette insieme gli Stati Uniti della Guerra Civile, la tragica esperienza italiana in Abissinia, l'Italia e l'Africa d'oggi. E' stato l'anno degli invisibili per la narrativa: dal carcere di Nisida rappresentato nel romanzo finalista di Valeria Parrella, allo sguardo obliquo di un diverso, quel Bonfiglio Liborio di Remo Rapino, che dalla sua periferia esistenziale ci insegna a guardare il mondo in modo alternativo. La festa vera è rinviata a maggio. Un evento spettacolo al teatro Mercadante, destinato anche all'assegnazione dei tre premi speciali. E' la promessa di Domenico Ciruzzi, il presidente della Fondazione che gestisce l'evento, in una mattina di sole velata da un filo di malinconia. Non si sono accese quest'anno le luci della ribalta. Non si è aperto il sipario. Ma le emozioni non sono state raffreddate dalla distanza: abbiamo imparato a surrogarla. "Questa pandemia non ci ha fermati-ha detto Ciruzzi-soprattutto non ha interrotto il dialogo tra la Fondazione e i lettori, ormai più di 1500". E in primavera, annuncia, ci sarà anche una menzione per Michele Prisco, tra le glorie della città di Napoli e del Premio di cui cade quest'anno il centenario della nascita. I pochi giornalisti in sala, i tecnici, l'assessore alla cultura Olga de Majo, intervenuta a testimoniare che il rapporto tra la città e il Premio è molto vivo, e i finalisti in videocollegamento, miniature sul maxischermo, appaiono tutti ugualmente spaesati ma anche fiduciosi. Ed è stato ancora il presidente Domenico Ciruzzi a proclamare i vincitori della 66esima edizione del Premio-la conferenza stampa nella sede della Fondazione a Palazzo Reale viene trasmessa in streaming sui canali social-alla presenza del notaio Giuseppe Di Transo: con Igiaba Scego per la narrativa, ha vinto per la sezione saggistica Davide Sisto con "Ricordati di me" (Bollati Boringhieri). Un saggio sulla memoria e l'oblio nei social network e sul rischio di diventare incapaci di metabolizzare il lutto e la perdita. L'augurio di Sisto è che si possa riscoprire la vicinanza nella dimensione offline, valorizzare la relazione ora che i nostri corpi sono reclusi in casa. Vincitore per la poesia con "come sarei felice" (Einaudi) è stato Tommaso Giartosio, che ha dedicato il premio a Maria Paola Gaglione e a tutte le vittime di violenza. La silloge vincitrice, felice esordio poetico, è una profonda indagine in versi sulla relazione col padre-rapporto difficile e variegato fatto di vuoti da colmare e sua ossessiva presenza-e autobiografia amorosa. A contendersi il Premio Napoli 2020 altri 5 finalisti selezionati dalla giuria tecnica tra 101 candidature: per la saggistica Sarah Gainsfort con "Airnb città merce" (DeriveApprodi), Luciano Mecacci con "Besprizornye" (Adelphi), per la poesia, Igor Esposito con "La memoria gatta" (MagMata); per la narrativa Valeria Parrella con "Almarina" (Einaudi), Remo Rapino con "Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio" (Minimum Fax). Un'edizione inedita difficile, portata avanti con ostinazione e con l'ambizione di riuscire a resistere. In qualche caso si è dovuto digerire il peso di qualche rinuncia: l'emergenza Covid ha impedito l'accesso degli educatori nel carcere di Poggioreale e di conseguenza non è stato possibile raccogliere il voto dei detenuti. Non si sono fermati invece gli incontri dei finalisti con i lettori, anche se a distanza. E tra i traguardi alcune novità: i 101 video di presentazione dei candidati visibili sul canale youtube che, da quest'anno, rappresentano una nuova e appetibile opportunità per chi si candida al premio. La rassegna, realizzata in autunno con Scabec, "Magie e incanti dai luoghi di Napoli", un modo diverso di visitare accompagnati dalla musica e da scrittori. Da questa esperienza è stato prodotto il docufilm che sarà proiettato nella serata di maggio al Mercadante. Una attesa festa della cultura di cui non dovremmo privarci mai per recuperare quella "propulsione verso il futuro che-ricorda Ciruzzi-è ciò che più manca alla nostra città e al nostro Sud".
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Angela Castorelli
Nuovo Utente

Prov.: Salerno
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Inserito il - 29/12/2020 : 10:14:22  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
E, sul Corriere della Sera dello scorso 23 dicembre, in un altro pregevole articolo, questa volta a firma di Ida Bozzi, non solo abbiamo una ulteriore sottolineatura dell'evento che ha rivestito di alloro la triade costituita da Igiaba Scego, Davide Sisto e Tommaso Giartosio, quale vincitrice della 66esima edizione del Premio Napoli, storico riconoscimento dedicato alla letteratura italiana: Igiaba Scego si è aggiudicata la sezione Narrativa con il romanzo "La linea del colore" (Bompiani, 2020) "per l'importanza dei temi affrontati, a partire dalla ignorata responsabilità nelle stragi della politica colonialista italiana post-unitaria, fino alla questione femminile fra Otto e Novecento e alla centrale problematica razzista"; Davide Sisto (che oggi festeggia anche l'onomastico) ha vinto la Saggistica con "Ricordati di me" (Bollati Boringhieri, 2020), una riflessione su come è cambiato il nostro rapporto con la memoria e l'oblio nell'era digitale; a Tommaso Giartosio, autore della raccolta d'esordio "Come sarei felice" (Einaudi, 2019), indagine in versi sui legami fra le generazioni e le epoche, è andato il riconoscimento per la Poesia; gli otto finalisti del Premio Napoli (uno si è ritirato per motivi personali) sono stati scelti tra 101 candidature: i vincitori sono stati scelti dagli oltre mille e quattrocento "giudici lettori": "la proclamazione dei vincitori-ha spiegato il presidente della Fondazione Premio Napoli, Domenico Ciruzzi-rappresenta un appuntamento festoso per la cultura e l'editoria, soprattutto nel difficile momento che stiamo vivendo". Ma apprendiamo anche del conferimento del Premio internazionale di Giornalismo civile conferito dall'Istituto degli studi filosofici, che è stato assegnato quest'anno postumo al grande Luciano De Crescenzo, nell'ambito della manifestazione "Positano, Mare, Sole e Cultura", il festival letterario della città campana, una delle mirifiche perle della Costiera amalfitana, in provincia di Salerno, di cui è patron Enzo D'Elia.
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Angela Castorelli
Nuovo Utente

Prov.: Salerno
Città: Roccapiemonte


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Inserito il - 30/12/2020 : 12:31:02  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
Nel luglio di quest'anno, il volume "Accadde domani. Scritti quasi profetici" (Mondadori) ha raccolto una selezione degli articoli giornalistici del grande Luciano De Crescenzo, il geniale ingegnere-divulgatore-filosofo autore di "Così parlò Bellavista", scomparso lo scorso anno: testi (scelti dalla figlia Paola) che affrontano i temi dell'attualità dagli anni Settanta al Duemila, argomenti sollevati in anticipo sui tempi e ancora scottanti, come la questione meridionale, la condizione nelle carceri, la corruzione, l'inquinamento ambientale. Una vena di impegno civile e di difesa dei diritti espressa anche nei tanti libri di divulgazione culturale dello scrittore, e che ora è stata meritoriamente celebrata dal conferimento di questo prestigioso riconoscimento alla memoria. "Il giornalismo civile-ha affermato Arturo Martorelli, nuovo presidente del Premio di Giornalismo civile intitolato a Carlo e Salvatore Attanasio-di fronte alla crescente confusione mediatica, rappresenta oggi un argine a difesa della cultura". E ha concluso: "Luciano De Crescenzo, nelle sue pagine, è riuscito a esprimere, sotto la patina della leggerezza, una profonda vena civile, facendosi portatore di una personale visione umanistica legata alla grande tradizione della cultura filosofica meridionale".
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Dario
Moderatore


Prov.: Napoli
Città: Pompei


4624 Messaggi

Inserito il - 31/12/2020 : 08:52:53  Mostra Profilo Invia a Dario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sempre bello parlare di cultura.

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