Albiol: "A Napoli mi sento come a casa"
Interviste
10 Ottobre 2018 Fonte:
Itasportpress
"Ogni anno la squadra cresce, lo stiamo facendo anche con Ancelotti. Ci manca solo di concretizzare i miglioramenti attraverso le vittorie"
L'addio alla Spagna di Gerard Piqué ha spalancato a Raul Albiol la possibilità di tornare in Nazionale, dove non giocava dal 2015. Il centrale del Napoli sembra essere stato scelto dal ct Luis Enrique come titolare per il nuovo corso che condurrà all'Europeo 2020 e l'ex di Valencia e Real Madrid, intervistato da La Razon nel ritiro della ‘Roja' in vista delle partite contro Croazia e Inghilterra, non trattiene emozione e soddisfazione.
‘GRAZIE NAPOLI' -“Più passava il tempo, meno credevo alla possibilità di tornare, ma ho sempre lavorato bene nel Napoli e evidentemente alla fine si è ricompensati. Sono molto contento, adesso devo lottare per restare nel gruppo, la Nazionale è il massimo per un calciatore”.
‘VOGLIAMO VINCERE' – Albiol ha poi parole dolci per Napoli e per il calcio italiano, confessando il sogno di vincere lo scudetto con la maglia azzurra: “In Italia mi sono sentito bene dal primo giorno, ho subito trovato tranquillità e fiducia. Mi sento come a casa. Finire la carriera al Napoli? Non so dove chiuderò, se in Italia, in Spagna o da qualche altra parte, ma a Napoli sono cresciuto tanto. Ogni anno la squadra cresce, lo stiamo facendo anche con Ancelotti. Ci manca solo di concretizzare i miglioramenti attraverso le vittorie. Abbiamo tanti singoli che possono vincere le partite da soli, ma dobbiamo sempre essere un gruppo. Siamo forti nonostante qualcuno sia andato via”
BENVENUTO, CRISTIANO – Arrivato al Napoli dal Real Madrid, Albiol ha diviso lo spogliatoio per quattro stagioni con Cristiano Ronaldo. Il difensore spagnolo non entra nel merito delle vicende personali del portoghese, dicendo la propria solo sull'importanza del suo arrivo per tutto il movimento italiano: “Sicuramente ha dato visibilità al campionato, affrontare un giocatore così anche per gli avversari è una cosa stimolante. Per migliorare bisogna giocare contro i migliori. Il suo arrivo paragonabile a quello di Maradona a Napoli? Non ho vissuto quell'epoca, ma sono tempi diversi. La Juve vinceva anche prima di Ronaldo, che sarà ricordato come uno dei migliori della storia, ma Diego ha fatto vincere al Napoli titoli mai conquistati prima”.
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