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SoloNapoli - "Mezzogiorno di scienza" in onore di Pietro Greco
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 "Mezzogiorno di scienza" in onore di Pietro Greco
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Angela Castorelli
Nuovo Utente

Prov.: Salerno
Città: Roccapiemonte


12 Messaggi

Inserito il - 28/12/2020 : 17:57:54  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
Sono tanti gli illustri scienziati degli ultimi duecento anni originari del Mezzogiorno d'Italia: uomini e donne la cui genialità ha rivoluzionato le sorti della ricerca e ha contribuito alla costruzione di un patrimonio scientifico che va sempre ricordato e valorizzato. E' il tema del volume intitolato "Mezzogiorno di Scienza ritratti d'autore di grandi scienziati del Sud", edito da Dedalo, sapientemente curato da Pietro Greco, giornalista e scrittore, recentemente scomparso, socio fondatore della Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli. Ed è nella sua memoria che il libro è stato presentato stamattina, alle 11, in diretta streaming sulla pagina Facebook di Città della Scienza. L'introduzione è stata a cura del presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza Riccardo Villari. Sono intervenuti Marco Demarco, giornalista e scrittore, e Guido Trombetti, professore emerito della Federico II.

Dario
Moderatore


Prov.: Napoli
Città: Pompei


4626 Messaggi

Inserito il - 31/12/2020 : 08:55:45  Mostra Profilo Invia a Dario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie per le informazioni.

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Dario
Moderatore


Prov.: Napoli
Città: Pompei


4626 Messaggi

Inserito il - 31/12/2020 : 08:58:49  Mostra Profilo Invia a Dario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Angela, sarebbe bello se ti presentassi nella sezione Presentazioni. In tal modo, sapremmo qualcosa di te.

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Angela Castorelli
Nuovo Utente

Prov.: Salerno
Città: Roccapiemonte


12 Messaggi

Inserito il - 04/01/2021 : 15:07:33  Mostra Profilo  Invia Email  Rispondi Quotando
Pietro Greco è scomparso improvvisamente lo scorso 18 dicembre, proprio nei giorni in cui Città della Scienza, cui è stato tanto vicino, aveva organizzato la presentazione dell'ultimo libro da lui curato e al quale aveva contribuito. Libro su un gruppo di scienziati del Mezzogiorno. La presentazione, alla quale teneva moltissimo, si è tenuta comunque in sua memoria, come abbiamo visto, il 28 dicembre. Luigi Amodio e Guido Trombetti, su La Repubblica del 20 dicembre scorso, hanno provato a riassumere in un bell'articolo la straordinaria attività di giornalista scientifico di Pietro Greco. Alla fine degli anni '80 laureato in chimica, diviene l'anima-assieme al compianto Romeo Bassoli-delle pagine scientifiche de "L'Unità". Una generazione di giornalisti scientifici, quella di Pietro, che per prima, in un Paese tradizionalmente votato alle discipline umanistiche, prova a "istituzionalizzare" la comunicazione della scienza. Se infatti prima di quella generazione (di cui dobbiamo ricordare, oltre Greco e Bassoli, Daniela Minerva, Gianfranco Bangone, Fabio Pagan, Piero Bianucci, Franco Foresta Martin e altri ancora) fare giornalismo scientifico era una scelta in qualche modo eccentrica e isolata, proprio Pietro Greco, con il fisico Paolo Budinich, si fa promotore della prima autorevole scuola italiana di giornalismo e comunicazione scientifica, il Master della Sissa di Trieste, che dagli inizi degli anni '90 ha formato numerosi comunicatori, che oggi lavorano in riviste, enti di ricerca, musei in tutto il mondo. E chi c'è stato, da studente o da docente, può ancora testimoniare con entusiasmo e nostalgia la stimolante atmosfera intellettuale che, soprattutto grazie alla direzione di Greco, vi si poteva respirare. Il suo approccio all'attività didattica è sempre stato ispirato dall'idea che i comunicatori scientifici non dovessero limitarsi a "tradurre" la scienza in una lingua comprensibile a tutti. Ma, coscienti del ruolo centrale nella società moderna della scienza e della tecnologia, dovessero essere veri e propri "intellettuali scientifici" a tutto tondo. Moltissimi i master e i corsi universitari ai quali ha collaborato o che ha diretto Pietro in tutta Italia (dalla Federico II alla Stazione Zoologica Anton Dohrn alla Bicocca, da Ferrara a Bologna a Padova). Possiamo dire, senza tema di smentita, che chiunque si occupi di comunicazione scientifica in Italia ha incontrato in una qualche veste, almeno una volta, Pietro Greco. Magari in una tavola rotonda, in una lezione, in un progetto di ricerca. Unanime l'apprezzamento per la sua cultura, per la sua innata modestia, per la sua straordinaria disponibilità verso i più giovani. Pietro era convinto che occorresse garantire il diritto-dovere di ognuno a padroneggiare le conoscenze scientifiche di base, diritto-dovere di cui mai come in questi ultimi mesi stiamo comprendendo tutta la rilevanza. Sia chiaro: Pietro era un uomo gentile e garbato, ma indisponibile a cedimenti sul piano dei principi. Principi civili, sociali, politici. Capace di assumere anche posizioni forti e scomode. La sua visione impegnata della comunicazione della scienza-molto lontana dalla semplice divulgazione, seppure ben fatta-si ritrova tutta nella passione per la politica che la ha coinvolto direttamente, come quando fu tra i consiglieri del ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi. Pietro era un uomo curioso. E questo lo ha portato a esplorare, sperimentare e innovare, allontanandosi molto spesso dalla "comfort zone" della scrittura, che ha comunque rappresentato il suo principale campo di attività, come testimonia peraltro la sua ricchissima bibliografia. Non a caso è stato tra le più familiari voci della principale esperienza italiana di scienza radiofonica, Radio 3 Scienza, altro incubatore di professionisti della comunicazione scientifica. Ed è sempre stato molto vicino anche al mondo della scienza pragmatico e partecipativo, non solo di Città della Scienza, con cui ha sempre collaborato in varie forme. Si pensi alle prime edizioni di Futuro Remoto od anche ai festival scientifici, da Genova a Fermo, di cui è stato ed era consigliere scientifico. Anche per lui, come per Niccolò Machiavelli (nell'epigrafe incisa sul suo cenotafio), decisamente possiamo dire: "tanto nomini nullum par elogium", ringraziandolo ab aeterno per tutto quello che ci ha regalato.
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